SundaySW > Texts > Wilhelm Müller, Viaggio d'inverno

1. Buona notte

Straniero ero venuto
 Straniero me ne vado.
  Maggio era arrivato
   Con tanti fasci di fiori.

Lei parlava di amore
 Sua madre perfino di nozze.
  Ora il mondo è cupo
   La strada nella neve.

Per la partenza non posso
 Scegliere il momento:
  Devo trovarmi la strada
   In questa oscurità.

C'è l'ombra della luna
 Come compagna di strada:
  Cerco sul bianco tappeto
   Le tracce degli animali.

Cosa dovrei aspettare?
 Che mi si cacci via?
  Urlino i cani inquieti
   All'uscio dei padroni!

Dall'uno all'altro
 L'amore ama vagare -
  Dio così l'ha fatto.
   Amore, buona notte!

Non turberò i tuoi sogni
 Guasterei il tuo riposo
  Non sentirai i miei passi -
   Piano con la porta!

Nel passare ti scrivo
 Buonanotte sull'uscio
  Così potrai vedere
   Che ho pensato a te.


2. La banderuola

Il vento gioca con la banderuola
 Sulla casa del mio amore bello.
  Nel mio delirio credevo
   Si beffasse del poveretto in fuga

Che avrebbe dovuto notare
 Lo stemma sulla casa:
  Non vi avrebbe cercato
   Una donna fedele.

Dentro il vento gioca coi cuori
 Con meno chiasso che sul tetto.
  Perché curarsi del mio dolore?
   La figlia è una ricca sposa.


3. Lacrime ghiacciate

Dalle mie guance cadono
 Gocce ghiacciate:
  Mi è per caso sfuggito
   Di avere pianto?

Lacime, mie lacrime
 E siete tanto tiepide
  Che irrigidite in ghiaccio
   Come fresca rugiada?

Ma dalla fonte del petto
 Sgorgate così roventi
  Quasi voleste sciogliere
   Tutto il ghiaccio invernale.


4. Irrigidimento

Cerco nella neve
 I suoi passi invano
  Dove lei al mio braccio
   Sfiorava i prati verdi.

Voglio baciare il suolo
 Forando ghiaccio e neve
  Con le mie calde lacrime
   Fino a vedere la terra.

Dove trovare i boccioli?
 Dove l'erba verde?
  I fiori sono morti
   L'erba è così pallida.

Non posso portare con me
 Da qui nessun ricordo?
  Se il dolore sta zitto
   Chi mi dirà di lei?

Il cuore è quasi gelido
 Di ghiaccio la sua immagine:
  Se il mio cuore si scalda
   Il suo ritratto si scioglie.


5. Il tiglio


Presso il pozzo, alla porta
 Si erge un tiglio:
  Sognavo alla sua ombra
   Tanti dolci sogni.

Nella corteccia ho inciso
 Tante parole d'amore.
  In gioia e nel dolore
   Vi ero sempre attratto.

Gli sono passato vicino
 Nella notte profonda
  E nell'oscurità
   Ho chiuso ancora gli occhi.

I suoi rami frusciavano
 Come per chiamarmi:
  Vieni da me, mio amico
   Qui troverai la pace!

Il vento freddo soffiava
 Dritto sul mio volto;
  Mi è caduto il cappello
   Non mi sono voltato.

Sono a molte ore
 Lontano da ogni borgo
  Ma sempre lo sento stormire:
   Là troveresti la pace!


6. Inondazione

Dagli occhi molte lacrime
 Caddero nella neve;
  I fiocchi gelidi succhiano
   Avidi il caldo dolore.

Quando l'erba sta per spuntare
 Ne soffia un vento tiepido
  E il ghiaccio si sbriciola
   La morbida neve si scioglie.

Neve, conosci la mia nostalgia:
 Ma dove va la tua corsa?
  Segui le mie lacrime
   Raggiungerai il ruscello.

Entra con lui in città
 Lungo le strade vivaci.
  Quando le lacrime bruciano
   La casa lì è del mio amore.


7. Sul fiume

Tu che scrosciavi allegro
 Chiaro fiume selvaggio
  Come sei ora immobile
   Senza saluti d'addio!

Di una scorza rigida
 Ti sei andato coprendo
  Giaci freddo e immobile
   Disteso sulla sabbia.

Sulla tua crosta scrivo
 Con una pietra acuta
  Il nome del mio amore
   E a fianco l'ora e il giorno.

Il giorno del primo saluto
 Il giorno in cui partii:
  Numeri e nomi circonda
   Un anello spezzato.

Mio cuore, nel ruscello
 Riconosci il ritratto?
  Forse sotto la crosta
   Scorre impetuoso anche lui?


8. Sguardo indietro

Le piante dei piedi bruciano
 Anche se calpesto ghiaccio e neve.
  Non voglio fermarmi a respirare
   Finché sono in vista le torri.

Mi sono ferito a ogni pietra
 Nella fretta di lasciare la città.
  I corvi gettano grandine e neve
   Da ogni tetto sul mio cappello.

Quanto diversamente mi hai accolto
 Città dell'incostanza!
  A gara alle finestre lucenti
   Cantavano allodole e usignoli.

I tigli rotondi fiorivano
 Le fontane scrosciavano chiare,
  Brillavano due occhi di ragazza!
   Amico, tu fosti spacciato!

Quando quel giorno torna in mente -
 Potessi guardare una volta indietro
  Potessi di nuovo venir meno
   Fermo davanti alla casa.


9. Fuoco fatuo

Nelle gole più profonde
 Mi ha attratto un fuoco fatuo:
  Come trovare un'uscita
   Non era difficile.

Sono solito errare.
 Ogni strada va alla mèta:
  Ogni gioia, ogni dolore
   È una danza di fuoco fatuo!

Lungo il letto del torrente
 Scendo calmo le sue curve -
  Ogni flutto trova il mare
   Ogni pena la sua tomba.


10. Riposo

Sento ora la mia stanchezza
 E mi fermo a riposare;
  Su di un cammino inospitale
   Mi teneva sveglio il viaggio.

I piedi non chiedevano riposo
 Era troppo freddo per fermarsi.
  La schiena non badava al peso
   La tempesta mi spingeva avanti.

Ho trovato rifugio nella stretta
 Capanna di un carbonaio.
  Le membra non trovavano pace
   Tanto bruciavano le ferite.

Anche tu, mio cuore coraggioso
 E temerario nella tempesta e in guerra
  Nella quiete senti adesso il tuo serpente
   Svegliarsi con il suo morso pungente!


11. Sogno di primavera

Ho sognato fiori colorati
 Come fioriscono a maggio;
  Ho sognato verdi prati
   E il canto allegro degli uccelli.

E quando i galli cantarono
 Mi si aprirono gli occhi.
  Intorno era freddo e scuro
   I corvi gridavano dal tetto.

Eppure sulle imposte
 Chi ha dipinto le fronde?
  Ridete del sognatore
   Che vede i fiori d'inverno?

Sognavo l'amore riamato
 Di una bella ragazza
  Sognavo di cuori e di baci
   Delizia e felicità.

E quando i galli cantarono
 Mi si aprirono gli occhi.
  Ora siedo qui solo
   E vado pensando al mio sogno.

Gli occhi richiudo di nuovo
 Il cuore ancora batte caldo
  Quando fiorirete, fronde alle finestre?
   Quando terrò il mio amore fra le braccia?


12. Solitudine

Come una nuvola torbida
 Vola nel cielo sereno
  Quando in cima agli abeti
   Spira un debole vento

Così proseguo la strada
 Trascinando i miei piedi
  Nella vita felice e allegra
   Solo e senza saluto.

Come è quieta l'aria!
 Come riluce il mondo!
  Quando infuriava tempesta
   Non ero tanto misero.


13. La posta

Dalla strada suona il postiglione.
 Che c'è da sobbalzare
  Cuore mio?

Non porta lettere per te.
 Perché pulsi tanto stranamente
  Cuore mio?

Già, la posta viene dalla città
 Dove avevo il mio amore amato
  Cuore mio!

Vuoi dare un'occhiata laggiù
 E chiedere come vanno là le cose
  Cuore mio?


14. La testa grigia

La brina ha velato di bianco
 I miei capelli.
  Ho creduto di essere già vecchio
   E ne ho gioito.

Ma presto la brina si è sciolta
 Di nuovo ho neri i capelli.
  La mia giovinezza mi spaventa
   Com'è lontana la tomba!

Dalla sera al mattino
 Molte teste ingrigirono.
  Lo diresti? Alla mia non accadde
   In tutto questo viaggio.


15. La cornacchia

Una cornacchia si è mossa
 Con me dalla città
  Fino a oggi senza tregua
   Volando sulla mia testa.

Cornacchia, stranissima bestia
 Non vuoi proprio lasciarmi?
  Pensi di prendermi presto
   Il corpo come preda?

Il mio vagabondare
 Non durerà a lungo.
  Fa' che veda qualcuno
   Fedele fino alla tomba!


16. Ultima speranza

Qua e là vedo sugli alberi
 Molte foglie colorate.
  Resto spesso sotto gli alberi
   Immerso nei pensieri.

Guardo una sola foglia
 Vi appendo ogni speranza.
  Giostra al vento la mia foglia
   Tremo quanto so tremare.

La mia foglia cade a terra
 Con lei cade la speranza.
  Anch'io cado e piango a terra
   Sulla sua tomba.


17. Nel villaggio

Abbaiano i cani, scuotono le catene
 Gli uomini dormono nel loro letto.
  Qualcuno sogna quel che non ha
   E si permette il bene e il male.

E domattina tutto è spazzato -
 Intanto si godono la parte
  Quello che hanno lasciato
   Sperando di trovarlo sul cuscino.

Abbaiatemi, cani da guardia.
 Io senza pace nell'ora del sonno
  Sono alla fine di tutti i miei sogni.
   Perché restare fra chi dorme?


18. Mattino di tempesta

La tempesta ha strappato
 La veste grigia del cielo!
  Brandelli di nubi svolazzano
   Via in debole lotta.

E rosse fiamme di fuoco
 Scivolano fra di loro.
  Ecco quello che chiamo
   Un'alba adatta al mio animo!

Il cuore vede nel cielo
 Dipinto il proprio ritratto -
  Nient'altro che l'inverno
   L'inverno freddo e selvaggio!


19. Illusione

Una luce danza amica qui davanti
  Seguo la sua corsa a scatti.

La seguo volentieri e mi accorgo
  Che alletta il viandante.

Chi come me è sventurato
  Si abbandona al trucco colorato

Che nel freddo terrore della notte
  Gli mostra una casa calda e chiara

E un'anima in amore al suo interno -
  Solo illusione il mio guadagno!


20. Il cartello

Perché evitare la strada
 Che seguono gli altri viandanti?
  Perché sentieri nascosti
   Tra le cime innevate?

Non ho commesso niente
 Per cui temere gli uomini -
  Che desiderio insensato
   Mi spinge in questi deserti?

Cartelli sulle strade
 Indicano il cammino.
  Cammino senza tregua
   Senza pace cerco pace.

Vedo un cartello immobile
 Ergersi sotto il mio sguardo.
  Percorrerò una strada
   Da cui nessuno è tornato.


21. La locanda

A un cimitero
 La mia strada mi ha condotto
  E mi sono detto
   Ecco, qui voglio stare.

Voi verdi corone
 Potreste essere l'insegna
  Che invita lo stanco viandante
   Nella fredda locanda.

In questa locanda tutte
 Le camere sono occupate?
  Sono stanco da svenire
   Sono ferito a morte.

O crudele taverna
 Mi rifiuti l'alloggio?
  Avanti, allora, avanti
   Mio fedele bordone!


22. Coraggio

La neve mi vola sul volto
 Io me la scuoto via.
  Il cuore geme nel petto
   Io canto allegro e chiaro.

Non sento quel che dice
 Non ho più le orecchie.
  Non sento i suoi lamenti
   Si lamentano i pazzi.

Allegramente nel mondo
 Contro vento e tempesta!
  Se non c'è dio sulla terra
   Dèi saremo noi stessi!


23. I soli vicino

Ho visto tre soli nel cielo
  Li ho fissati a lungo.

Fermi stavano là
  Come per non lasciarmi.

No, non siete i miei soli!
  Guardate altri nel volto!

Ne avevo tre poco fa:
  I migliori sono scomparsi.

Sparisca pure il terzo!
  Starò meglio all'oscuro.


24. Il suonatore di organetto

Giù oltre il villaggio
 Uno con l'organetto
  Con le sue dita rigide
   Suona come può.

A piedi nudi sul ghiaccio
 Barcolla qua e là
  E il suo piccolo piatto
   Gli resta sempra vuoto.

Nessuno può sentirlo
 Nessuno riesce a vederlo.
  Anche i cani ringhiano
   Contro il vecchio uomo.

Lui lascia che tutto
 Vada come vuole.
  Suona e il suo organetto
   Non si ferma mai.

Vecchio meraviglioso
 Devo venire con te?
  Per le mie canzoni
   Suonerai l'organetto?